Organizzata dall'Associazione Nazionale Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo
👉🏻 Riccardo Marco Scognamiglio, direttore della scuola di specializzazione Nuova Clinica Nuovi Setting e dell’Istituto di Psicosomatica Integrata, ha proposto una riflessione sul tema della solitudine digitale alla VII Giornata Nazionale sulle Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo, promossa dall'Associazione Di.Te. L’evento si proponeva di sensibilizzare il tema delle problematiche che bambini e ragazzi rischiano di sviluppare con le nuove tecnologie.
👨🏻💻 Meglio soli o web accompagnati? A questa domanda-chiave, il dottor Scognamiglio ha risposto con una serie di riflessioni interessanti, partendo dalla visione della dipendenza come una ricerca di compensazione e di regolazione da parte di questi ragazzi, che sempre più fanno fatica a gestire al meglio il loro quotidiano. A questo proposito, solitudine è un concetto-chiave: i giovani d’oggi hanno un’estrema paura dell’allontanamento e dell’assenza; il web, peró, impedisce l’utile e necessaria capacità di stare da soli per elaborare l’assenza, la perdita e il lutto.
🙍🏽 Anche l’isolamento è un concetto-chiave: a differenza della solitudine, che implica il riconoscimento della presenza dell’altro e l’allontanarsene, l’isolamento implica invece l’assenza totale dell’altro. Alla base di solitudine e isolamento in relazione al web, ci sono molti fattori in gioco, come la moderna relazione fra genitori e figli, spesso mediata dalle tecnologie fin dalle prime interazioni, e la parziale ibridazione fra uomo e macchina delle nuove generazioni.
📲 Il dottor Scognamiglio mette dunque in evidenza quanto la solitudine sia qualcosa di complesso. È la compensazione digitale che spinge molti ad allontanarsi dalle relazioni interpersonali, perché il web accontenta subito senza frustrare l’individuo.
🖇 Il nostro approccio mette in evidenza come questo distaccarsi dal mondo reale e l’avvicinarsi al mondo virtuale ha ricadute sia sul corpo sia sulle facoltà psicologiche sia sulle relazioni interpersonali. Noi qui ci impegniamo a tenere conto di tutti questi aspetti, a comprendere questi ragazzi e a lavorare sugli aspetti più problematici, come le competenze relazionali, restituendoli a una vita più reale e gratificante.
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