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BINGE WATCHING: quando le serie tv diventano un pericolo

Aggiornamento: 9 ott 2020




Che cos’è il Binge Watching?


Binge Watching (letteralmente “abbuffata di visione”) è una locuzione che si è diffusa in Italia con l’arrivo di nuove piattaforme di videostreaming come Netflix e Amazon Prime, le quali offrono un metodo diverso rispetto ai noti palinsesti televisivi per poter creare e distribuire le puntate in serie.

Il termine inglese indica la visione consecutiva di puntate di una serie tv (5,10,15 a seconda della durata) restando per un lasso di tempo prolungato davanti ad uno schermo.

Per comprendere meglio, infatti, è utile spiegare che le serie tv sono costituite da stagioni che a loro volta si suddividono in episodi: attraverso l’uso del proprio telecomando è possibile guardarle una dietro l’altra, come se fosse un’intero film della durata media di 10-15 ore.

Il fenomeno si è amplificato con la diffusione delle miniserie, sceneggiati trasmessi in un numero limitato di puntate che creano nell'utente la smania di arrivare al finale, portandolo a rimanere incollato al televisore un numero di ore esorbitante.

Un’ulteriore declinazione di questa pratica è il Binge Racing (“gara d’abbuffata”), ovvero il guardare l’intera serie tv in sole 24 ore; tale pratica coinvolge addirittura circa 8,4 milioni di fruitori ed è praticata soprattutto da adolescenti e giovani-adulti.


Il Binge Watching è pericoloso?


Sono milioni le persone nel mondo che praticano abitualmente Binge Watching: in particolare, durante il periodo di lockdown che ci ha costretti chiusi in casa nelle scorse settimane, sono state tantissime le persone che hanno consolidato questa pratica apparentemente innocua.

Il Binge Watching, se protratto nel tempo e praticato abitualmente, può rivelarsi tutt’altro che salutare e molto pericoloso per il corpo e la salute degli utenti. Potrebbe addirittura arrivare a innescare un effetto drammatico sullo stato di salute, con conseguenze a livello sia medico che psicologico:

  • disidratazione degli occhi e disturbi visivi

  • disturbi del sonno e alterazioni del ciclo sonno-veglia

  • perdita della cognizione temporale

  • problemi relazionali, comunicativi e affettivi

  • aumento dell’ansia o comparsa di sintomi ossessivo-compulsivi

  • sedentarietà, con conseguente aumento di peso

  • nervosismo e irritabilità

  • senso di vuoto e angoscia di separazione legato alla fine della serie tv, con possibile sviluppo di sintomi depressivi

In caso di comparsa di uno o più sintomi sopra elencati, è importante capire se si è di fronte a una condizione di dipendenza, caratterizzata da una difficoltà/impossibilità di astinenza dall’oggetto, che può portare ad una compromissione parziale o totale della vita della persona.


Correlazione tra Binge Watching e tratti depressivi


Nel 2015 un gruppo di ricercatori dell’Università del Texas, precisamente a Austin, ha evidenziato come il binge watching sia correlato a depressione, solitudine, incapacità di autogestirsi e obesità, e venga utilizzato, così come avviene per altri tipi di eccessi, per allontanarsi da sensazioni negative.

Lo studio è stato condotto su un campione di 316 persone con un’età compresa tra i 18 e i 29 anni, analizzandone le abitudini televisive. In particolare, venne chiesto loro quanto tempo trascorressero davanti alla televisione, quanto si sentissero soli, depressi e incapaci di autocontrollarsi e ne risultò che i soggetti che presentavano queste caratteristiche erano proprio coloro che avevano una dipendenza da serie tv.

La ricerca in questione, condotta da Yoon Sung Hi, Eun Kang Yeon e Wei-Na, mostra proprio come gli effetti di questa pratica all’apparenza innocua sia in realtà una sorta di reazione a catena, da cui possono scaturirne altre e sempre più pericolose conseguenze.

Infatti tratti depressivi e solitari e mancanza di autocontrollo portano ad una chiusura verso l’esterno, agevolando la dipendenza; viceversa, nei casi più gravi, ciò arriva ad influenzare fortemente diversi aspetti della vita sociale, economica e psicofisica della persona, creando un circolo vizioso da cui risulta sempre più difficile uscire.


Come si ripercuote sulle relazioni?



La sfera relazionale è una delle prime ad essere compromessa quando si parla di un soggetto che pratica abitualmente Binge Watching. La serie tv soddisfa illusoriamente i bisogni somato-emozionali (sappiamo infatti che il digitale agisce sui circuiti dopaminergici a livello cerebrale) e riempie i vuoti affettivi, contribuendo ad un approvvigionamento emotivo evanescente ma immediato.

La persona si ritrova immersa in una realtà apparentemente soddisfacente nel breve termine, ma illusoria, da cui non riesce a staccarsi, poiché coinvolta al punto di poter diventarne dipendente emotivamente: un attaccamento che molto spesso non fa altro che acuire il gap con la propria vita reale, attivando spesso vissuti di angoscia, frustrazione e apatia…

Alcuni esempi di possibili conseguenze sono:

  • innescarsi di comportamenti aggressivi di fronte a tentativi di interruzione della visione della serie tv da parte dei familiari

  • riduzione di comunicazione all’interno del nucleo familiare e rinuncia ad altre attività ludiche o interattive che implichino una relazione

  • a livello di coppia, possibile accentuazione di problematiche di comunicazione preesistenti, con conseguente aumento della distanza relazionale tra i partner

  • tendenza alla passività e all’ansia sociale, legata a mancanza di relazioni reali e abitudine alla fruizione passiva di contenuti

  • perdita di interesse per le attività quotidiane, in quanto non all’altezza del paragone con la vita dei personaggi delle serie tv

  • identificazione totalizzante con uno o più personaggi della serie, al punto di arrivare alla costruzione di un falso-sé costruito sulla base di valori e credenze del proprio idolo.

Nei casi più gravi le relazioni reali possono essere percepite come un impedimento e un ostacolo alla compulsione, tanto da poter innescare condotte di ritiro e isolamento sociale.


Come capire quando chiedere aiuto?


Di fronte a un comportamento di questo tipo, può essere importante per i familiari prestare attenzione ad alcuni aspetti per capire se è necessario intervenire o eventualmente rivolgersi a un professionista:

  1. Fattore quantitativo: la persona passa la maggior parte delle ore del giorno a guardare serie tv o davanti ad uno schermo.

  2. Fattore qualitativo: l’unico interesse della persona si concentra sulla visione della serie tv e qualunque altra attività è percepita come un’invasione o un ostacolo alla soddisfazione del bisogno.

  3. Fattore relazionale: la visione della serie tv viene vissuta in solitudine o come alternativa a momenti di relazione con familiari o amici, con conseguente progressiva rinuncia alle relazionali sociali e, in casi estremi, ad attività quotidiane lavorative o scolastiche.

Non bisogna temere di chiedere il parere di un esperto quando sentiamo che la situazione ci sta sfuggendo di mano, quando diventa ingestibile e incontrollabile, sia in prima persona che in veste di genitori.


Prima di compromettere la propria vita, è bene dunque prestare attenzione a tutti i segnali sopra elencati e imparare a porre se stessi e ai propri figli dei limiti orari rispetto al tempo trascorso davanti a uno schermo, evitando di riempire necessariamente qualunque momento di vuoto con l’utilizzo di dispositivi digitali o con la visione di serie tv e piuttosto integrandoli con altre attività che favoriscano la relazione e lo sviluppo di capacità creative; questo può portare a riscoprire il gusto dell’attesa, e perché no, il sapore della vita vera, fatta di persone in carne ad ossa e di relazioni reali.



"Il brutto della dipendenza è che non finisce mai bene. Perchè ad un certo punto qualunque cosa sia quella che ti fa stare bene... smette di farti bene... e comincia a farti male.

Eppure dicono che non ti togli il vizio finchè non tocchi il fondo, Ma come fai a sapere quando l'hai toccato? Non importa quanto una cosa ci faccia male... certe volte rinunciare a quella cosa fa ancora più male".

(dalla serie tv Grey's Anatomy...!)



Articolo a cura di:

Dott. Emanuele Castello, Dott.ssa Helena Afflitto e Dott.ssa Diana Maggio

Bibliografia:

Sung, Y. H., Kang, E. Y., Lee, W. N. (2015). A Bad Habit for Your Health? An Exploration of Psychological Factors for Binge – Watching Behavior. International Communication Association. January 29, 2015.



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